Luigi Menozzi (Reggio Emilia, 1957), ha da molto tempo focalizzato la sua attenzione sull’ambiente naturale, dapprima attraverso il paesaggio, in seguito con ricerche e progetti più delineati e circoscritti.
Dalle larghe vedute dei primi paesaggi appenninici, eredi in particolare della tradizione americana, il suo percorso fotografico passa a una ricerca minimalista che isola, ritaglia ed esplora particolari della natura apparentemente insignificanti, poiché non è più mostrare il visibile che gli interessa, ma piuttosto l’invisibile o, meglio, ciò che ci sfugge per la nostra superficialità visiva.
I suoi lavori più recenti sono rivolti alla Land Art, evidenziandone gli aspetti di consonanza e rapporto armonico con la natura. Proseguendo in questo percorso ha ricercato altre forme di trasformazione dell’ambiente equilibrate e rispettose; inizia così il progetto sull’Arte domestica e sugli interventi artistici negli spazi abitativi, nei parchi e nei giardini. In queste immagini l’Arte della Natura viene a trovarsi in un rapporto reciproco con l’Arte nella Natura, alla ricerca della straordinaria meraviglia dell’ordinario.
Fedele fin dalle sue prime immagini a una produzione artigianale, ha sempre stampato personalmente le sue fotografie, passando dalla carta baritata alle carte naturali preparate con gelatina ed emulsione fotografica al cloro-bromuro d’argento, per arrivare poi alla carta salata e alla stampa su carta sensibilizzata al platino/palladio, completando così il percorso alla ricerca di immagini nelle quali le componenti fisiche e tattili siano parte integrante dell’opera stessa.
Dal 2009 fa parte del Gruppo Rodolfo Namias che si occupa dello studio e della riscoperta delle antiche tecniche fotografiche.
Nel 1999 ha pubblicato il volume In attesa dell’incanto, che presenta oltre dieci anni di lavoro sul paesaggio dell’appennino reggiano.